
Il tonno, anzi da un punto di vista biologico sarebbe più corretto parlare di tonni al plurale, ha una grande capacità di adattamento nei mari e negli oceani. Bisognerebbe parlarne al plurale in quanto sono molteplici le specie di questo straordinario pesce.
I tonni riescono a mantenere la propria massa muscolare a temperature molto più elevate rispetto all’acqua in cui nuotano. Alcune specie, come pure il tonno rosso, sono dotate di meccanismi di riscaldamento delle viscere. In particolar modo, il tonno rosso avendo queste caratteristiche biologiche, e avendo dimensioni e longevità molto importanti, è in grado di solcare mari e oceani a livello globale, frequentando le acque artiche fino a quelle dell’emisfero meridionale. Ed è in grado di nuotare anche a centinaia di metri di profondità.
I tonni fanno parte della famiglia Scombridae, che comprende circa 50 specie di pesci, accomunati da grandi capacità di movimento, sia come velocità che come ampiezza delle migrazioni. La famiglia Scombridae si suddivide in due sottofamiglie, la Scombrinae e la Gasterochismatinae. A sua volta la sottofamiglia Scombrinae si articola in quattro subunità: Thunnini, Sardini, Scomberomorini e Scombrini. E la subunità dei Thunnini, quella che a noi interessa, a sua volta si articola in 4 generi: Thunnus (il tonno propriamente detto che si articola in 8 specie), Euthynnus (3 specie), Auxis (2 specie) e Katsuwonus (una sola specie).
Nelle acque italiane, rimanendo nella subunità dei Thunnini, vengono pescate due specie del genere Thunnus (quindi due specie di tonni propriamente detti), una di Euthynnus, una di Katsuwonus, una di Auxis. La specie più grande è il tonno rosso che può superare anche i 7 quintali di peso.