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La marcatura elettronica e satellitare

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Le rotte del tonno rosso, cioè i percorsi marittimi frequentati, solcati da questo grande pesce pelagico, in grado di effettuare grandi migrazioni, hanno suscitato fin da sempre molto interesse per ovvi motivi legati alla sua pesca. Che i tonni entrino nel Mediterraneo in primavera, attraverso lo Stretto di Gibilterra, è un dato ormai ben conosciuto da millenni. Basta pensare che i Fenici, che per primi iniziarono ad usare le tonnare fisse, organizzarono le proprie rotte di navigazione nel Mediterraneo seguendo proprio i percorsi del tonno.

Un tempo, infatti, numerosissime erano le tonnare lungo le coste del Mediterraneo, che venivano costruite in modo tale da intercettare gli itinerari dei tonni. Inoltre, venivano distinte le tonnare “di corsa”, pensate e organizzate per catturare i grandi pesci pelagici durante la loro entrata primaverile nel Mediterraneo, e le tonnare “di ritorno”, ubicate in modo da intercettare i tonni in autunno, durante la loro migrazione in uscita verso l’Atlantico.

Agli inizi del Novecento, si pensò di “marcare” i tonni per poterne ricostruire i percorsi migratori. Solo negli ultimi quaranta/trent’anni si è agito diffusamente in tal senso. Le marcature, inizialmente, venivano realizzate con marche tradizionali numerate, definite “spaghetti tag” per via della loro forma. Un metodo i cui costi erano piuttosto limitati ma che aveva un grande inconveniente: bisognava, infatti, ricatturare lo stesso esemplare per poter recuperare la marca e ottenere le relative informazioni. E la percentuale di ricattura è piuttosto bassa, superando di poco il 10%.

Negli ultimi 15 anni l’uso di marche elettroniche ha permesso di poter tracciare con molta più precisione i percorsi del tonno. In questo modo, è stato possibile raccogliere una gran quantità di dati e informazioni preziosissime. In particolar modo, le marche elettroniche satellitari possono essere programmate e una volta che sono state applicate sul tonno, ne registrano posizione, temperatura e profondità. Alla data prestabilita si staccano dal pesce per andare in superficie e trasmettere dati al satellite. Insomma, una svolta epocale per lo studio delle migrazioni di questi incredibili pesci.