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Quote degli stock e controlli dell’ICCAT

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Il tonno rosso, nel corso dei secoli, ha certamente avuto un impatto molto importante nella storia del Mediterraneo, venendo pescato in gran quantità, fin dall’epoca fenicia, in diverse zone del Mare di Mezzo. La bontà delle sue carni e l’utilizzo di ogni parte del tonno, che non a caso viene definito il “maiale del mare”, ha stimolato la messa a punto di tecniche di cattura sempre più sofisticate.

Recentemente, infatti, si è assistito allo sviluppo eccessivo, e molte volte incontrollato, di un’ampia attività di pesca con reti a circuizione, le cosiddette “tonnare volanti”. Questa tipologia di pesca è giunta a catturare anche oltre l’80% di tutto il tonno rosso pescato e ha generato fenomeni di sovrapesca, consentendo maggiori guadagni agli imprenditori del settore. Di fronte a questa situazione generale, a partire dal 1998 la Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tunnidi Atlantici (ICCAT), con sede a Madrid, ha introdotto un sistema di gestione per quote della pesca del tonno, primo caso in assoluto per una specie ittica nel Mediterraneo.

L’ICCAT, ricordiamo, che ha il compito di gestire gli stock sulla base di pareri scientifici, di raccogliere dati necessari, di monitorare le flotte e di adottare le misure di gestione necessarie. E’ bene precisare che i tonni rossi del mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico orientale appartengono alla stessa popolazione, dunque allo stesso stock. Uno stock è infatti una popolazione di specie ittiche, di pesci o di invertebrati, soggetti alla pesca commerciale. Conoscere la geografia spaziale e la consistenza numerica dei vari stock sfruttati dalle marinerie è molto importante per evitare di generare fenomeni di sovrapesca, che se reiterati nel tempo possono mettere a rischio la sopravvivenza della specie pescata in eccesso.

Inoltre, nel 2007 è stato stilato anche un piano per la salvaguardia della specie, con norme sempre più severe per le attività di pesca e di ingrasso in gabbia, una tecnica di allevamento che ha consentito maggiori guadagni per gli imprenditori del settore, sia norme più stringenti per il commercio.

Bisogna comunque sottolineare che il tonno rosso non è mai stato realmente in pericolo di estinzione, al di là delle tesi sostenute dalla stampa internazionale. Un punto che è stato chiarito dal Comitato Scientifico, Tecnico ed Economico della Pesca (STECF) della Commissione Europea nel 2008. Infatti, sovrapesca ed estinzione sono due realtà completamente differenti. Il primo fenomeno riguarda il problema della gestione delle risorse, il secondo fenomeno, invece, ha a che fare con la conservazione della specie.