
Tonnara di Scopello
Prov. (TP)
Località Scopello
Comune di Castellammare del Golfo
Ubicazione: si trova nel territorio di Castellammare del Golfo. La Tonnara di Scopello è una delle più importanti e antiche di tutta la Sicilia; fu edificata non prima del XIII secolo e notevolmente ampliata dalla famiglia Sanclemente nel corso dei secoli XV e del XVI. Passò quindi alla Compagnia di Gesù e infine alla famiglia Florio.
Come arrivare: 1 h 16 min. (75,3 Km) passando per E 90 da Palermo in direzione Trapani.
NOTIZIE STORICHE
Un geografo arabo, Al Idrisi, che verso la seconda metà del XII secolo descrisse la Sicilia, non fa particolare menzione di Scopello e questo fatto ci induce a ritenere che dovesse, a quel tempo, essere poco popolato o abitato soltanto stagionalmente per l’esercizio di una piccola tonnara. Il territorio dove sorgeva il malfaraggiu o marfaraggiu (vocabolo di indubbia origine araba), ovvero il fabbricato per la ciurma e per il deposito della tonnara, che aveva iniziato l’attività nel XIII secolo, apparteneva al demanio di Monte San Giuliano.
Nel 1442 fu concessa a Simone Mannina – dal procuratore generale di Alfonso V d’Aragona Gisberto de Sfar per 40 onze. Alla sua morte passò alla figlia Bartolomea che la apportò per matrimonio a Giovanni Sanclemente il quale, impiegandovi parte del suo patrimonio, volendola rendere più efficiente, ne ottenne concessione perpetua con la facoltà di ampliarla da parte di Lope III Ximénez de Urrea y de Bardaixi, viceré di Sicilia. Solo a partire da questa data si può parlare di una tonnara vera e propria.
A Giovanni Sanclemente succedette il figlio Simone Sanclemente, barone di Inici, che ebbe la conferma della stessa successione con privilegio dato a Toledo il 18 luglio 1502. Il barone Simone Sanclemente ebbe, tra gli altri figli, Giuseppe Sanclemente, il primogenito, che pervenne in possesso dei due terzi della tonnara, e Giovanni Sanclemente, il terzogenito, a cui fu assegnata la rimanente parte; a Giuseppe succedette il nipote Simone Sanclemente (figlio di Giovanni Sanclemente) il quale però non ebbe discendenza, sicché alla sua morte la quota da lui posseduta passò alla madre Allegranza Sanclemente; Giovanni ebbe anche una figlia, Francesca, che ereditò la parte di tonnara del padre ma non ebbe discendenza; Allegranza divenne quindi unica proprietaria della tonnara (e delle altre proprietà dei Sanclemente) e, con testamento del 12 gennaio 1597, ne assegnò due terzi al Collegio dei Gesuiti ed un terzo al Monastero della Beata Vergine Maria del Santissimo Rosario di Trapani.
Quando nel 1767 fu soppressa in Sicilia la Compagnia di Gesù da Ferdinando III di Borbone su sollecitazione del Segretario di Stato Bernardo Tanucci, la loro quota della tonnara ridivenne possedimento demaniale, e fu in seguito acquistata alla somma di 20.000 scudi da Baldassare Naselli principe d’Aragona. Nel 1805 tuttavia i Gesuiti, ritornati in Sicilia, riuscirono a rientrare in possesso della loro quota.
Un decreto di Giuseppe Garibaldi del 17 giugno 1860 scioglieva nuovamente la Compagnia di Gesù: tutti i beni e le proprietà della Compagnia diventavano così demanio del nuovo Stato unitario. Lo stesso nel 1866 per la quota del monastero trapanese. Fu messa all’asta nel 1874 dall’intendenza di finanza di Trapani e acquisita per conto di otto comproprietari, con i 2/8 della tonnara alla famiglia Florio. Gli eredi di questi acquirenti ne sono ancora oggi i proprietari.
Di grande importanza economica per gli abitanti del luogo, la tonnara è stata attiva fino ai primi decenni della seconda metà del XX secolo.
TIPOLOGIA TONNARA tonnara di andata
Attualmente
Una parte è privata. Il sito risulta essere luogo prediletto dai turisti come zona balneare.