Porticello fa parte del Comune di Santa Flavia , in provincia di Palermo. Ad oggi è uno dei mercati del pesce più importanti della Sicilia, grazie anche ad una flotta peschereccia di circa 400 unità. La sua origine riconduce all’attività della pesca del tonno, legata alle tonnare di S. Elia e Solanto.
Il paese sorse nel XVII secolo, con il prolificare delle ville aristocratiche. Era di moda, in quel tempo, passare le vacanze estive fuori porta, in mezzo ai profumi e ai colori estivi che si confondono, magicamente, con i resti archeologici della rupestre Solunto. E così, da quattro secoli, Santa Flavia è diventata, per molti palermitani, sinonimo di turismo, in un contesto paesaggistico che vede il mare e la sabbia da un lato, le colline dall’altro, i porticcioli di Santa Flavia e di Porticello, l’arenile sabbioso fa l’Olivella e di Fondachello, la baia dei Corsari, la baietta di Solanto. Immagini recentemente celebrate nel film “Nuovo Cinema Paradiso”, con il quale il regista bagherese Giuseppe Tornatore vinse il premio Oscar.
Calette frastagliate di scogli con un fondo limpidissimo dove tra alghe variopinte predominano le profumate poseidonie, che costituiscono l’habitat naturale per i ricci di mare: lo scoglio della formica rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per gli appassionati di pesca subacquea. E, nel mezzo del mare, aurore surreali, carri di luce e specchi d’acqua dove il sole ripone tutta la bellezza del mattino: al tramonto poi, il sereno viaggio del carro si confonde con le ombre delle barche dei pescatori che ritornano al porto.
Il paese sorge in mezzo a grotte e a cave di tufo, note fin da tempi antichissimi: in alcune di queste sono stati ritrovati graffiti con figure antropomorfe, mentre fossili risalenti a milioni d’anni fa si possono ammirare ancora lungo le fiorite pareti che costeggiano la strada statale 113.
Non è casuale la scelta del sito da parte dei primi abitanti. All’inizio si trattò di un insediamento temporaneo, legato all’immigrazione stagionale che aveva inizio a marzo con l’apertura delle tonnare e si concludeva a settembre allorché i pescatori, cessata ogni attività di pesca, tornavano ai paesi di origine. Durante il periodo della pesca del tonno essi abitavano in alloggi di fortuna, nelle grotte ricavate dalle cave di tufo dette “Pirrere”. Verso il 1500, con l’incremento della tonnara di Solanto e delle attività commerciali ad essa collegate, i pescatori si stabilirono in via definitiva in questa località ed il piccolo borgo marinaro cominciò ben presto a svilupparsi divenendo un attivo e laborioso centro peschereccio. La località che aveva ospitato generazioni di pescatori, venne chiamata “Porticello” per quella comoda ansa naturale su cui si affacciava il nuovo borgo marinaro.
La fortuna di Santa Flavia è in buona parte legata alla storia della nobile famiglia Filangeri, che intorno al 1600 fece edificare la villa di famiglia, la Villa Filangeri, oggi adibita a Municipio, che racchiude al suo interno affreschi in stile liberty. La facciata anteriore della villa presenta una scala d’accesso che si sdoppia su due rampe. All’esterno un immenso parco, nel quale è presente una grande varietà di flora mediterranea, incornicia la villa. Dal paesaggio unico e solitario di capo Zafferano e monte Catalfano, si giunge ad un brulicare di vita che culmina al porto di Porticello.