La Cala di Palermo è un arco di mare compreso fra la Via Francesco Crispi e il Foro Italico e corrisponde al porto più antico della città di Palermo. Attualmente la Cala si presenta come un porticciolo turistico a forma di ‘U’, all’interno del centro storico.
I primi a sfruttare l’insenatura naturale della Cala, con tutti i suoi vantaggi, furono i Fenici. E’ in questa zona che sfociavano i fiumi Kemonia e Papireto che adesso, a causa dell’espansione del centro storico, hanno un letto sotterraneo ed in tempi post-bellici furono deviati a parecchia distanza. Il bacino, ad est, era protetto dal Castello a Mare.
Il molo venne costruito fra il 1300 e il 1445 e rimase il principale approdo della città fino al XVI secolo, periodo in cui iniziò lo sviluppo portuale delle zone dei quartieri di Santa Lucia, l’attuale Borgo vecchio, e di Sant’Erasmo. Anche se nel corso dei secoli il maggior traffico marittimo si spostò dalla Cala al porto vero e proprio, più a nord. Ma l’insenatura attirò sempre l’interesse dei palermitani nei vari periodi storici.
Alcuni fra i progetti vincitori del concorso riguardo al Piano regolatore della città del 1939, ne ipotizzarono l’interramento, la squadratura o degli urbanisti addirittura un ponte, che attraversando la Cala avrebbe congiunto il lungomare Crispi con il Foro Italico, ma non diventarono ufficialmente parte del piano regolatore cittadino e non vennero attuati. Nel Luglio 2008 è stato presentato un nuovo Piano Regolatore Portuale che si concentra molto sul recupero urbanistico della Cala. In particolare è prevista una pista ciclabile, che si collega a quelle già costruite presso il Foro Italico e via Crispi, ed un club del mare dotato di piscina. Nel Settembre 2007 sono terminati i lavori di dragaggio del bacino, con la rimozione di 19 relitti presenti sul fondo. Nel Giugno 2008 sono terminati i lavori che hanno ottimizzato la rete fognaria del centro storico.
Attualmente si possono annoverare, come presenti soltanto in esercizio, imbarcazioni dedite alla pesca artigianale. L’area riservata alle operazioni di sbarco si è nuovamente ridotta, ed è attigua all’attuale mercato ittico comunale. L’area così come si evince ha ceduto quasi totalmente al diporto turistico pur conservando il fascino e la morfologia dei tempi andati. Nelle mattinate è possibile acquistare direttamente il pescato esposto in appositi bancali della marineria rimasta ad operare.